Tweedot blog - Bill Hicks

Bill Hicks

Black humour o genialità?

L’uomo che con la comicità tentò di scuotere l’America.

BillHicks

Non aggiungerò nulla di nuovo sull’argomento ma poiché tra le persone che conosco, quelle che sanno chi sia Bill Hicks le posso contare sulle dita di una mano, sarei felice di sapere che dopo questa lettura qualcuno vorrà approfondire la conoscenza di questo artista.

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Classe ’61, nato in Georgia, trasferitosi in Florida, Alabama e New Jersey, a 7 anni si stabilisce in Texas con la famiglia, nella città di Houston.
I genitori sono di fede Battista, Hicks riceve un’educazione moralista che già in adolescenza comincia a stargli stretta. L’ambiente che lo circonda lo fa sentire a disagio, avverte che oltre a quella città c’è qualcosa di più di quello che Houston è in grado di offrirgli.
Da allora inizia a costruire una propria filosofia ed una sfiducia nella religione e nel bieco moralismo che nell’infanzia l’ha circondato. Questo è negli anni uno degli argomenti che maggiormente affronta nella sua comicità.

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Spostandosi a Los Angeles si fa notare.
Gli altri comici iniziano a seguirlo, Jay Leno ne è folgorato, i colleghi avvertonoo che Hicks sta portando la comicità ad un altro livello. E’ così che passa dall’essere un giovane comico promettente al più grande comico del Paese.

BillHicks

I suoi spettacoli diventano dissacranti, Hicks si destreggia fra argomenti scomodi come la politica, la guerra, la religione, le droghe ed il sesso, riuscendo a far divertire lo spettatore ma al contempo facendolo riflettere.
La realtà è che l’America è piena di contraddizioni e Hicks ne è fin troppo consapevole.
Proprio su queste fa leva per smuovere le coscienze: critica la presidenza degli Stati Uniti, attacca il marketing, l’illegalità delle droghe e la legalità dell’alcool, gli artisti rock venduti e tutto ciò che c’è di sporco nella società.

“… Adesso fumo una sigaretta… se a qualcuno dà fastidio, bene: che esca a dare una fottuta occhiata al mondo in cui viviamo”. Relentless, 1991.

Per comprendere l’intelligenza con cui ha miscelato la comicità a tutto questo, consiglio di vedere uno spettacolo intero come “Relentless”, “Same man” oppure “Revelations”. Sono tutti facilmente reperibili in rete con sottotitoli in italiano e non.
Inoltre per comprendere meglio la persona che sta dietro al comico, consiglio di vedere “American – The Bill Hicks Story”, documentario del 2010 ad opera della BBC.

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Quando ormai la sua carriera è decollata, quando i problemi con alcool e droga sono stati superati e sepolti, quando Hicks trova il suo pubblico in Gran Bretagna dov’è apprezzato e chiamato ad esibirsi nei teatri (diversamente dagli Stati Uniti in cui era costretto a lunghi tour per i locali disseminati nel Paese), viene colpito da un cancro al pancreas.
Malgrado la malattia, decide di proseguire nel suo lavoro, continua a produrre materiale con l’amico d’infanzia Dwight, riprendendo la vecchia passione per la musica e la chitarra, incidendo un disco e continuando a scrivere e ad esibirsi.

“Dopo uno show in Alabama, tre persone mi vennero incontro e mi dissero: “Ehi, amico, vieni qua… quello che hai detto non ci piace, noi siamo cristiani”… “Beh, allora perdonatemi”” Relentless, 1991.

Il 26 febbraio 1994 Bill Hicks si spegne a Little Rock, in Arkansas, lasciando una grande eredità, lasciando le proprie riflessioni a coloro che continuano ad avvicinarsi alla sua comicità e ascoltandolo premono pause per fermarsi a pensare.

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PH:
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TESTI © Isacco Furlan per Tweedot blog magazine. Tutti i diritti riservati.  // FOTOGRAFIE © Bill Hicks

 



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