Premessa: un po’ perché “così è” e un tantino per scelta consapevole, la mia vita, fino ad oggi, non è stata segnata da certezze, se non una: la mia famiglia.
La più piccola di tre fratelli: il primogenito maschio come da manuale “vecchio stile” con la mamma di soli 18 anni in più e il papà di soli 22, la seconda, arrivata un anno e mezzo più tardi, e poi io, due lustri e un anno dopo. Loro e solo loro + “il resto dei Manentes” (alias Le Nipo Anna e Giulia) e “i Manentes acquisiti” (alias Barbara e Tru) sono le mie certezze (e se qualcuno sapesse darmi spiegazione sensata del perché millenni fa Stefano sia stato soprannominato Trudo, gliene sarei profondamente grata).
Comunque… c’è chi del Natale non vede altro se non l’assurdo spreco di denaro e chi invece l’ha sempre vissuto come uno dei momenti davvero magici dell’anno da passare con chi si ama davvero e così continua a viverlo nonostante gli anni passino. Succeda quel che succeda, io mantengo il mio posto in prima fila tra i sognatori.
Quattro anni fa la vagabonda di mia sorella ha messo nuove radici in Austria e da un po’ di tempo, ormai, si è stabilita nella zona a sud di Linz, nell’Alta Austria. Possibile che dopo due anni di “casa nuova per lei” io dovessi ancora andare a trovarla una sola volta? Possibilissimo.
Però vabbè, dai, questa volta ce l’abbiamo fatta e il Magico Natale l’abbiamo di nuovo passato insieme, io e quasi tutti i miei punti saldi. La cosa strana è che l’abbiamo fatto in terra straniera e a dire il vero io non amo per niente i viaggi di Natale, ma c’era un ottimo motivo, ecco.
Nei social ho lasciato pochissimi aggiornamenti perché il telefono mi ha abbandonata appena passata quella che era la frontiera, proprio lì, appena varcata la soglia, nel preciso momento in cui ho fotografato le indicazioni Vienna dritto – Salisburgo destra. La sfiga. Maledico ancora Telecom Business (BUSINESS!) che diversamente da quanto ci si aspetta da contratto, mi ha fatto arrivare il telefono sostitutivo non due giorni dopo ma sedici. Grazie Tim Impresa SEMPLICE.
Comunque adesso che tutto è finito, adesso che ci siamo rimessi in sesto, siete pronti per il tour soprattutto enogastronomico fatto mano nella mano con degli austriaci DOC alla scoperta delle tradizioni austriache e di cosa fare e cosa vedere a Vienna, Linz e Salisburgo?
Oggi comincio da Linz, Austria – che non è il tirolese Lienz ma è la città che nel 2009 è stata eletta Capitale Europea della Cultura ed oggi è anche City of Media Arts, patrimonio dell’UNESCO.
Per comodità e maggior vicinanza alla mia sorellona, noi abbiamo soggiornato in un piccolo paese nel bel mezzo della silenziosa campagna che circonda Linz: un paesaggio che ricorda l’Irlanda, lì dove non è per nulla difficile vedere gruppi di cerbiatti e di lepri attraversare le colline verdissime anche in questo dicembre stranamente meno freddo del solito.
Se dovesse capitarvi di fare il viaggio in auto e di passare vicino a St. Florian, arrivateci; vedrete un’imponente e meravigliosa costruzione barocca, l’Abbazia di Sankt Florian. Noi l’abbiamo visitata nel tardo pomeriggio e abbiamo avuto l’onore di sentire l’organista suonare quelli che erano stati per tanti anni i tasti del compositore Anton Bruckner poi sepolto proprio nell’abbazia. L’organo più grande di tutto lo Stato: quasi 7.400 canne. Non vi dico la magia di sentirlo soffiare all’interno della basilica completamente vuota e illuminata solo dalle candele dei fedeli.
Se anche voi decidete di dormire altrove, per muovervi verso il centro usate quella che chiamano metro (anche se a me sembra più un tram, mah…): le linee sono ben servite anche la sera. Se scendete alla fermata Taubenmarkt, appena si allontanerà il treno capirete di essere nel cuore di Linz e forse verrà anche a voi l’istinto di ripensare ad una mini Londra.
E’ il periodo di Natale? Proseguite a piedi lungo la Landstraße, la promenade piena di negozi e le lucette vi accompagneranno fino ad esplodere nel Christkindlmarkt di Hauptplatz, la piazza principale accerchiata dai palazzi barocchi di Linz.
E se in uno dei tanti vicoletti bui e silenziosi vi imbatterete in un uomo col mantello che parla con voce sommessa mentre tiene una torcia in mano che gli illumina il volto, sappiate che quella è una guida della città e sicuramente starà raccontando qualche segreto sul posto dove vi trovate.
Der Christkindlmarkt am Hauptplatz è uno dei tre mercatini di Natale a Linz che resistono fino all’ultimo: li trovate aperti dal 21 novembre alla sera del 23 dicembre.
Al Christkindlmarkt nella Schmidtorstraße, da un lato del Nibelungenbrücke, provate i berretti di lana che troverete ovunque e poi copiate dai vostri vicini: datevi ai Bratwürst (un piatto vi basterà per due: avrete würstel, un panino e una bella porzione di crauti), abbandonatevi alle birre ghiacciate e ai mille gusti di Punsch bollenti prima di passare alla piazza di fianco dove fino alle 20:00 troverete il Wintermarkt Pfarrplatz, un altro tra i mercatini di Natale più belli che ci siano in Austria, un mercatino più intimo, fatto da piccole aziende di prodotti naturali dell’Oberösterreich Slow Food (tanti sono biologici) e frequentato più volentieri dalla gente del posto per l’alta qualità del cibo proposto.
Mi pare di aver capito che la tradizione vuole che gli austriaci, dopo essersi rimpinzati di Bratwürst e birra, continuino con castagne e Glühmost (un vin brulé più alcolico del nostro, fatto con un qualcosa che chiamano most – e credo sia sidro di mela o pera, devo ancora studiare per bene cos’è… mmm -, spezie, aromi e un brandy di mela), Beeren-Punsch (un punch molto dolce e quasi per nulla alcolico dentro al quale si trovano diverse bacche rosse. Sinceramente credo che ci aggiungano una marmellata che da loro va per la maggiore: la marmellata di wildpreiselbeeren. A me sembrano ribes rossi) e Schilcher-Glühwein (il vin brulé fatto con lo Schilcher, un vino prodotto in una zona specifica della Stiria).
Da buona veneta consiglio spassionatamente di provare quanti più tipi di Glühwein riuscirete: col freddo che farà, sarà un piacere riscaldarsi con le tazze fumanti di vino aromatizzato!
Ricordatevi che nel prezzo che pagherete per ogni Glühwein, sono trattenute anche le cauzioni per le tazze in ceramica; se le riporterete, vi torneranno indietro i soldi della cauzione. Se invece vorrete tenervele, potrete farlo: ogni mercatino ha le proprie, ognuno con il suo colore e la sua stampa.
Dulcis in fundo, spero troviate ancora le ragazze che vi friggeranno al momento gli Apfelringe (frittelle di mele con una panatura deliziosa e per niente unta) e i Pofesen (una specie di french toast fatto però con due fette di pane in cassetta farcite con della marmellata di prugne, panate, fritte e cosparse di zucchero a velo. Una ciccionata. La cosa bella è che non lo troverete stomachevole, la marmellata non è dolce).
L’ultimo tra i 3 maggiori mercatini di Natale di Linz di cui voglio almeno accennarvi, l’unico che non siamo riusciti a visitare, è il Weihnachtsmarkt im Linzer Volksgarten: pare sia stato pensato soprattutto per i bambini ma credo debba essere carino e forse addirittura interessante. Si trova in un parco vicino alla stazione centrale e tra le giostre e i vari giochi si trova un grandissimo presepe di legno che ogni mezz’ora prende vita. Il consiglio di Masterarbeit ghostwriter è quello di visitare e assaggiare la cucina locale.
Al di là dell’hinterland e dei mercatini di Natale, c’è un’altra zona per cui vale la pena fermarsi a Linz, durante un viaggio in Austria; nel quartiere avveniristico che sorge sul Danubio, e a pochi passi l’uno dall’altro, troverete tutti e tre questi posti da visitare a Linz:
Brucknerhaus – la music hall simbolo di Linz che prende il nome da Anton Bruckner di cui ho scritto sopra, parlandovi di St. Florian. Ci si tengono importanti concerti. Se volete passarci il pre-serata del 31 dicembre, seduti in platea ad assistere al tradizionale concerto dell’ultimo dell’anno, acquistate i biglietti qualche mese prima.
Kunstmuseum Lentos – l’edificio modernissimo che spicca di notte per essere tutto illuminato di blu. E’ un museo di arte contemporanea, uno dei più importanti di tutta l’Austria.
Ars Electronica Center – il museo del futuro. Dove si può vedere e toccare con mano tutto ciò che ha fatto e porterà la rivoluzione tecnologica.
Attenzione perché il 24 dicembre troverete quasi tutto chiuso la mattina ma soprattutto il pomeriggio: gli Austriaci si prendono tutto il tempo per dedicarsi esclusivamente alla famiglia e a festeggiare il Natale.
FOTOGRAFIE e TESTI © Laura Manente. Tutti i diritti riservati.
Dopo averci vissuto più di tre anni non si può che concordare. Città a suo modo sorprendente e circondata da posti molto interessanti.
… e quindi, Alberto, vero che quella che passa in centrissimo non è una metro, come dicono loro? 😉 io dico tram!
Zum Wohl!
Ahah! Cin Cin Heini! Prost!