L’odore di abete, di castagne cucinate la sera prima.
Svegliarsi alle cinque del mattino non era mai un problema per scartare i regali. Nel caminetto c’era ancora la legna bruciata , e il pavimento di terra cotta era ghiacciato.
Adoro le mattine di Natale, anche adesso che sono passati quasi 20 anni da quei ricordi.
Già verso novembre si comincia con le canzoncine di Natale, con gli alberi nelle piazze, con i pupazzi di neve decorativi. La cosa più bella è l’atmosfera. Calda, avvolgente, rassicurante.
Ma quest’anno qualcosa mi ha turbato.
Nessun abete che quasi emana radiazioni da quanto brillante, nessun pupazzo di neve con la sciarpa, nessun Babbo Natale sulla slitta.
Solo Renne. Bellissime, eleganti e orgogliose.
Quando siamo passati dal verde e rosso tipici del Natale al bianco glaciale?
Siamo forse riusciti a trasformare il Natale da qualcosa di caldo e rustico, a qualcosa di raffinato solo per farlo stare meglio nelle nostre case o nelle vetrine dei negozi?
Magari sono solo io la nostalgica, quella che porta nel cuore le calze rosse che facevano prurito; mamma quanto prurito! Alla fine dovremmo fare i conti con questa trasformazione e scegliere la direzione da seguire. Voi da che parte state? Natale rosso e verde o Natale bianco?
PH:
Monica Marcon
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